Reiki per persone e animali: quando può aiutare?

di Elisa Munafò

Quando partecipai al corso di primo livello di Reiki, nel lontano 2012, chiesi alla maestra: “Il Reiki può aiutare anche gli animali, oltre alle persone?”. La sua risposta, affermativa, avviò un percorso di crescita personale e di ricerca (perlopiù fuori dal territorio italiano) per applicare questa pratica a favore dei cavalli.

Il termine giapponese reiki rimanda al concetto di “energia universale”, il che potrebbe suonare complesso, per non dire astratto. In realtà è qualcosa di molto semplice e concreto: immaginate ad esempio di trovarvi in un grande prato, di socchiudere gli occhi e respirare profondamente, sulla pelle il fresco del vento e il calore del sole, senza nessun pensiero particolare. Se vi sentite tutt’uno con la natura intorno, è perché in effetti lo siete! Coltivare questo senso di “unione” attraverso la pratica di Reiki o ricevendo trattamenti è di grande beneficio per la mente e per il corpo, soprattutto se la fretta, lo stress e le preoccupazioni minacciano il nostro equilibrio.

Quando spiego quali sono i benefici del Reiki, specifico sempre che non si tratta di qualcosa di “alternativo a” e che non è una formula magica che farà sparire tutti gli altri attori della vostra salute, come farmaci, medici e psicologi. Piuttosto, è una disciplina “complementare”, una marcia in più nel percorso di ripristino dell’equilibrio psicofisico di un essere vivente, animale o umano che sia.

Ad esempio una terapia farmacologica, se accompagnata da un ciclo di trattamenti, potrebbe risultare più efficace del previsto o magari dare minori effetti collaterali. Oppure, in una situazione di transizione come il trasferimento in una nuova casa (o in un nuovo maneggio), qualche sessione di Reiki potrebbe rendere più fluido l’ambientamento e sciogliere le preoccupazioni più velocemente. Perché dico “potrebbe”? Perché le aspettative sono cattive consigliere: Reiki ha a che fare con l’aprirsi con fiducia a un processo benefico di trasformazione, non con il desiderio di controllo che caratterizza la cultura occidentale del tipo “se faccio X deve succedere Y”.

L’anno scorso la mia cavalla ha avuto una colica e chi conosce la fisiologia equina sa quanto questa sia una condizione potenzialmente fatale. Nello spazio di poche (lunghissime) ore si sono susseguite le prime cure di chi le era accanto, l’intervento del veterinario e la decisione di andare in clinica per il rischio di torsione intestinale. C’erano tutti i presupposti per farsi prendere dall’ansia! Mentre guidavo promisi a me stessa che avrei fatto tutto ciò che era in mio potere per accompagnarla, Reiki incluso, qualunque fosse il suo destino. Mi sentivo incredibilmente centrata e calma.

Kamala venne subito visitata. Le fecero un’altra sonda, le misero una flebo. La chirurgia era un’opzione concreta, ma bisognava aspettare che la sala operatoria si liberasse. Ci ritrovammo nel box ad aspettare sulla lettiera di truciolo, stremate da una notte insonne. Era rimasta una sola cosa da fare, e fu una delle sessioni di Reiki più intense mai avute. Entrammo in un rilassamento profondo, poi Kamala fece un grande sospiro e… dalla sua pancia dolente del gas trovò sonoramente la via d’uscita. All’improvviso si alzò e si scrollò con impeto dalla testa ai piedi. Con tempismo perfetto, arrivò il chirurgo, la visitò e confermò che era fuori pericolo. Che sollievo!

Sarebbe arrogante e scorretto dichiarare che senza Reiki Kamala non si sarebbe ripresa, ma è stato decisamente d’aiuto in questa esperienza difficile.

Quando aiuto le persone ad affrontare momenti di difficoltà, così come quando accompagno i loro animali a trovare le risorse per superare problemi fisici ed emotivi, porto loro la stessa energia che aiutò Kamala a non arrendersi e che aiutò me a restare lucida, calma e positiva anche quando le cose si stavano mettendo male.

Per approfondire, a questo link parlo di Reiki e cavalli. Qui trovate invece un video che mostra alcuni istanti di una sessione di Reiki di circa un’ora.


Elisa Munafò (Valenza, 1981) ha iniziato a praticare Reiki nel 2012, nell’ambito di un percorso di crescita personale che include anche meditazione Vipassana, yoga e floriterapia. Nel 2016 ha ricevuto il secondo livello di Reiki Usui Shiki Ryoho dalla maestra Lida Perry (The Reiki Alliance) e successivamente, spinta dall’amore per gli animali, ha approfondito le peculiarità dell’Animal Reiki grazie all’incontro con Natasha Albeer (Natural With Horses, UK) e con Kathleen Prasad (Animal Reiki Source, USA), fondatrice del metodo Let Animals Lead®. Fa parte di SARA Shelters Animal Reiki Association, i cui volontari offrono Reiki come supporto complementare alla cura di animali in difficoltà collaborando con veterinari e strutture d’accoglienza quali rifugi, canili e centri di recupero. Contatti: reiki@animantia.it – FB: Reiki per gli animali