Pashu Ayurveda, saggezza antica per la salute degli animali

di Antonella Della Torre

L’Ayurveda è un sistema medico che comprende aspetti di prevenzione e cura, finalizzati alla longevità e al miglioramento della vita di tutti gli esseri viventi, affinché siano in armonia con la natura.  Conoscere la vita significa comprendere che uomini e animali sono formati da corpo, mente, emozioni e anima, ed essendo parti integranti della natura sono sottoposti alle sue leggi, anche per quanto riguarda salute, guarigione, malattia e morte. La mia esperienza con questo grande dono inizia anni fa, quando mi sono approcciata, per la prima volta come paziente e poi come studente, in un percorso personale e professionale, sia per il benessere e la salute delle persone che per il mondo degli animali che amo da sempre.

L’incontro, con la cara amica e grande professionista Elena Bajona, segna per me un punto importante: Elena, con il suo garbo e sensibilità mi presentò il suo mondo, quello dei cavalli, così iniziammo a “pensare” all’ayurveda per questi animali meravigliosi.

Non era cosa semplice, ma colsi la sfida e grazie alla collaborazione con una dottoressa veterinaria antroposofica e un caro amico, medico ayurvedico da sei generazioni, del Tamil Nadu, mi dedicai allo studio della Pashu Ayurveda, l’antica scienza veterinaria della tradizione indiana.

Dai testi antichi emerge che, nel periodo Vedico, i saggi osservarono che accanto al benessere delle persone, fosse importante anche la salute degli animali a loro strettamente connesse, parte integrante della quotidianità, dei rituali sacrificali e della loro stessa esistenza, sviluppando così maggiore conoscenza sulla salute sia degli animali (Pashu), sia delle piante (Vriksha). Pashu Ayurveda ha a sua volta rami speciali, come Ashwa Ayurveda, per la cura del cavallo, Gaja Ayurveda, per la cura dell’elefante, Go Ayurveda per la cura della mucca, la descrizione dettagliata di tali testi la si può ritrovare nel Kalpa Sutra.

Per la salute del cavallo dal punto di vista Ayurvedico, ci riferiamo in particolare alle fonti scritte dal medico Shalihotra, autore di Shalihotra Samhita, un trattato attualmente disponibile nella sua forma completa composta da 8 divisioni che contiene 12.000 shloka o versi che fu tradotto in molte lingue, come farsi, arabo, tibetano e inglese. ‘Kutub Ulmulk’ è il nome della traduzione farsi di Shalihotra e risale all’anno 1381 dC.

Questo trattato di Ayurveda Equina copre argomenti che vanno dalle caratteristiche del cavallo e della sua natura, del suo comportamento e addestramento (prima sezione), a una vera e propria trattazione di condizioni quali la febbre (jwara), la colica (shoola), le malattie degli occhi (akshi roga), il singhiozzo (hikka), la diarrea (atisara), la mancanza di respiro (shwasa), l’ittero (kamala), le intossicazioni (visha vignana). Si occupa inoltre di temi come la formazione e sviluppo del feto, del parto e malattie degli organi riproduttivi (terza sezione), le malattie del cavo orale, della lingua e dei problemi digestivi (quarta sezione), la gestione delle fratture (quinta sezione), l’influenza sulla salute di Nava Gahas (i nove pianeti, sesta sezione), i Basti e i clisteri medicati (settima sezione) e i segni e i sintomi prognostici delle malattie (ottava sezione).

Fonti autorevoli e anni di approfondimenti mi avevano preparata. Finalmente ero pronta a proporre ad Elena le terapie fisiche più adatte ai cavalli di cui si stava occupando! La mia emozione era profonda ed ero così grata all’universo per questa esperienza: poter “massaggiare” un animale così nobile, sensibile e fiero come il cavallo. Dovevo solo fare i conti con la mia rigidità nell’incontrare un animale così grande, e trovarmi così piccola e umile davanti a tanta fierezza.

 

Ci pensò lei, Big Mama: mi venne incontro annusando ogni centimetro di me e di tutto ciò che avevo con me, e appoggiò il suo morbido naso sulla mia spalla. In un attimo le mie rigidità si sciolsero e le mie mani iniziarono a danzare sul suo corpo in armonia con ciò che conoscevo di ayurveda e un senso di appartenenza al Tutto. Lei si era affidata alle mie terapie e io a lei, alla sua natura, alla sua grandezza. Così, ogni giorno, lei mi attendeva per il trattamento.

Per Big Mama ho utilizzato oli medicati per artrite in sede di articolazioni. Gli oli venivano poi rimossi per non creare freddo nel corpo. Dopo una settimana di trattamento abbiamo notato grande miglioramento della flessibilità articolare e netto miglioramento anche della massa muscolare.

Gli oli ayurvedici, ottenuti per cottura delle erbe, sono considerati un medicamento e penetrano in pochi secondi, tutti i tessuti. L’applicazione di oli con manualità dedicate, sono consigliate anche per mantenere la salute in soggetti sani, promuove la forza, dei muscoli, dei nervi, delle ossa, dona stabilità alla mente. Gli oli vengono scelti in base alla Prakriti (costituzione) del cavallo. Per ripristinare la salute e patologie particolari si associano rimedi ad uso interno che prescrive il medico ayurvedico dopo il consulto.

In Occidente l’Ayurveda è presenza ormai consolidata nei percorsi di cure integrate per le persone e non ho dubbi sull’efficacia di questa forma di medicina complementare anche per gli animali. L’augurio è che sempre più cavalli possano sperimentarne i benefici.

“Massima attenzione andrebbe posta sugli insegnamenti dell’Ayurveda da parte di colui che desidera una vita lunga e tale da fargli realizzare la virtù, la prosperità, la Felicità” (A.H Sutrasthana, 1.2)

Antonella Della Torre – Febbraio 2024

 


Antonella Della Torre, terapista di Ayurveda. Consulente Svastha Vrtta , ayurvedic Life style Expert

Diplomata presso la scuola di medicina ayurvedica Ayurvedic Point di Milano. Opera nel settore del benessere da più di vent’anni. Continua l’approfondimento dello studio della medicina ayurvedica frequentando seminari nel mondo.