La Kinesiologia applicata al cavallo
di Dora Scialfa
La Kinesiologia applicata è una disciplina sviluppata dal Dr. George Joseph Goodheart Jr., chiropratico statunitense nato nel 1918. Negli anni ’60, grazie a un approccio innovativo e alla sua costante ricerca di soluzioni efficaci per i pazienti, Goodheart trasforma la sua professione di chiropratico.
Utilizzando i test muscolari sviluppati dai fisioterapisti Kendall e Kendall, Goodheart scoprì che la stimolazione di specifici punti muscolari o aree riflesse poteva rafforzare sorprendentemente un muscolo inibito.
L’Innovazione della Kinesiologia Applicata
Attraverso studi e ricerche con altri professionisti, il Dr. Goodheart elaborò nuove metodiche per il potenziamento muscolare e ampliò il lavoro del Dr. Frank Chapman degli anni ’30. Presentò le sue scoperte in congressi e nel tempo autorizzò 12 chiropratici, tra cui il Dr. John Thie, a insegnare queste metodologie. Da questa collaborazione nacque il Collegio Internazionale di Kinesiologia Applicata, con l’obiettivo di formare medici e chiropratici nella disciplina e portare avanti studi scientifici.
Negli anni ’70, il Dr. Thie promosse la diffusione della Kinesiologia anche al di fuori della cerchia medica, pubblicando nel 1973 il suo manuale, tradotto in 23 lingue. Questo segnò la nascita della Touch for Health Foundation, che vedeva tra i membri fondatori sia Goodheart che Thie.
Un passo fondamentale per il riconoscimento della Kinesiologia Applicata avvenne durante le Olimpiadi di Lake Placid del 1980, quando il Dr. Goodheart venne nominato Membro Ufficiale del Comitato Medico Statunitense per gli Sport Olimpici, segnando così l’ingresso ufficiale della Kinesiologia nei Giochi Olimpici.
Nel 1987, per unire i professionisti delle diverse scuole di Kinesiologia, nacque l’Associazione Internazionale di Kinesiologia Specializzata. Successivamente, nel 1990, la Facoltà Internazionale di Touch for Health si occupò della didattica, dando vita nel 2004 all’International Kinesiology College, con sede nel Queensland, Australia.
Nel 1988, la Kinesiologia giunse in Italia grazie a Maurizio Piva, lo stesso anno in cui Goodheart ricevette la Medaglia Presidenziale dal Congresso degli Stati Uniti e il Premio Leonardo Da Vinci dall’Institute for the Achievement of Human Potential.
Il Ruolo del Test Muscolare nella Kinesiologia
Elemento distintivo della Kinesiologia è il test muscolare, utilizzato per individuare squilibri nel corpo umano e animale. Questo approccio considera aspetti strutturali, emozionali e biochimici, basandosi sulla connessione tra muscoli, organi, visceri e meridiani energetici.
Attraverso specifici test muscolari, è possibile valutare il flusso delle energie vitali e identificare eventuali blocchi. Un muscolo debole segnala un impedimento energetico, fornendo preziose informazioni sulla capacità del corpo di compensare squilibri e disfunzioni.
Kinesiologia e Medicina Tradizionale Cinese
L’integrazione della Medicina Tradizionale Cinese (MTC) arricchisce la Kinesiologia con la consapevolezza del corpo e delle emozioni, seguendo il principio dei Cinque Movimenti.
Il riequilibrio energetico avviene attraverso:
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Stimolazione di punti riflessi
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Tecniche manuali specifiche
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Rimedi omeopatici, floriterapici e fitoterapici, in base alle competenze del terapeuta
Grazie a questo approccio, la Kinesiologia diventa uno strumento potente per personalizzare le terapie, rispettando le risorse dell’individuo e favorendo un percorso di guarigione sicuro ed efficace.
Kinesiologia Applicata agli Animali
La Kinesiologia non si applica solo agli esseri umani, ma anche agli animali. Quando il soggetto non può essere testato direttamente, si utilizza un sostituto (ad esempio, il proprietario), che entra in contatto con l’animale. Attraverso test muscolari, si individuano squilibri energetici e fisici, determinando i punti da trattare e le eventuali sostanze da somministrare.
Questa tecnica è particolarmente utile nei casi in cui:
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L’animale non possa mantenere una determinata posizione
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Si testino cani, gatti e cavalli, utilizzando il proprietario come sostituto
Ricordo una volta un cavallo in colica che girava inquieto per il box, il collega ausculta e decide di fare l’esplorazione rettale, propongo di fare prima alcuni test muscolari specifici per valutare lo scompenso e massaggio i punti in area lombare del muscolo psoas associato al rene e lungo la fascia lata associati al grosso intestino, mentre il collega ausculta di nuovo, il cavallo si ferma, gira completamente il collo per vedere dove lo stessi massaggiando e si tranquillizza. Si decide di dare un antidolorifico e dopo pochi minuti il cavallo ci fa tirare un sospiro di sollievo producendo abbondanti feci e ricominciando a mangiare il fieno.
Di solito mostro al proprietario dove e come massaggiare i punti per qualche settimana, una valida integrazione alla terapia che anche i proprietari di cani e gatti applicano volentieri.
Districarsi tra i sintomi per arrivare all’essenza di una malattia è la sfida di ogni terapeuta. Arrivare a farsi un’immagine della patologia per giungere alla prescrizione più efficace comporta studio e un pensare vivente che sa muovere con maestria percezione e concetto, dove il processo di metamorfosi di un sintomo è da valutare tenendo presente la differenza che vi è tra cura e guarigione.
Avere più frecce all’arco con strumenti terapeutici diversi e una sinergia di terapeuti è l’anelito sociale di un cammino professionale.
Marzo 2025
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Dora Scialfa
Medico veterinario, laureata a Bologna con una tesi sull’educazione etologica applicata al cavallo; Specializzata in kinesiologia applicata, ha seguito un corso biennale di kinesiologia, osteopatia e craniosacrale applicato al cavallo. Dal 2006 è istruttrice di Kinesiologia riconosciuta dall’IKC. Ha studiato da autodidatta l’omeopatia seguendo sul campo colleghi esperti in omeopatia unicista. Ha frequentato il corso di alta formazione universitaria in “Integrazioni tra saperi convenzionali e non convenzionali in medicina”. Ha concluso il corso triennale di medicina antroposofica con la tesi ” A cavallo con l’Antroposofia”.